giovedì 27 gennaio 2011

Mi manca ridere con te, fino allo stremo, fino a pisciarsi addosso tutte e due, mi mancava alzare la cornetta ed aiutarti anche solo per 10 minuti, quando il mondo ti è crollato addosso la mezzanotte di quel giorno e l'unica che poteva aiutarti ero io, c'ero io, e sentirti piangere quella sera mi aveva uccisa.
Mi mancano ti tuoi monologhi senza senso e l'affrontare il freddo con te, e non so neanche perchè lo sto scrivendo sapendo che non leggerai, che penso sia quello che voglio, è che ormai mi hai cancellata, e dici, dici che è colpa mia, ma che la colpa sia tua non ti sei manco degnata di dirlo, e però, nonostante tu mi abbia cancellata io ti imploro, o almeno, imploro il tuo ritorno ogni sera prima di dormire, spero sempre che entrando a scuola ci sia tu che mi abbracci (uno dei tuoi abbracci, come quello per le scale quella mattina, che mi aveva fatto tanto battere il cuore, forte, e mi son sentita mancare le gambe) e poi ero scappata perchè ero in ritardo, beh, del ritardo me ne fregava ben poco, non volevo vedessi il mio rossore in volto, non volevo vedessi quanto stavo morendo di felicità, forse per paura che te ne saresti andata spaventata da quanto era, e oddio, spero che un giorno risucceda, e non scapperò, no, ti abbraccierò finchè non mi risentirò le gambe e scapperò quando veramente si sarà fatto tardi.
Mi manchi, a giorni alterni, ma mi manchi.

E ho strappato tutto, tutte le parole, e mi pento perchè vorrei rileggerle e bagnarle come non ho già fatto, perchè sono una masochista, perchè dovrei smetterla di guardare le nostre foto.
Ti ricordi quella giornata, al parco? Avevamo fatto tante foto, avevi lo smalto che faceva abbinato con la tua macchina fotografica, ero pallida e quel giorno ero uscita facendomi schifo, poi però mi ero dimenticata tutti i miei problemi, e ho una foto di quel giorno, me l'avevi fatta tu, ho una faccia improponibile, però ridevo, e tanto anche.
E quella sera che veramente il cuore mi esplodeva fuori, la sera che ho capito che eri un'altra, che eri cambiata, e che per una mia stupida frase, una cavolo di frase di cui sto continuando a pentirmi senza dovere, una frase che ho detto in un momento di debolezza, perchè non avrei pianto non sarei arrivata a dire quello se non fossi stata la cosa più importante che avevo, ed ero fragile, e tu mi tenevi ancora insieme come la colla, eri il mio tutto e te ne sei andata, e sono rimasta a pezzi, e poi ora mi sono rincollata, sì, ora sono unita, sono in piedi, ma mi manchi, mi manchi, e ti cerco ovunque a volte, come quella sera avevamo cercato quell'anello ormai scomparso, come è scomparsa la ragazza che conoscevo io, come, non lo so, e non spero in un ritorno, o forse sì, ma non ho speranze, e non sono depressa dio, no! E' solo uno di quei giorni in cui mi guardo allo specchio e mi ricordo di quando ci facevamo le sceme davanti.

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